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IL TERMODISINFETTORE: CHE RUOLO HA NEL PROCESSO DI STERILIZZAZIONE?

  

ANALIZZIAMO IL FUNZIONAMENTO E VANTAGGI DELLA TERMODISINFEZIONE, FONDAMENTALE NELLO STUDIO ODONTOIATRICO, NELL’AMBULATORIO MEDICO E NEL LABORATORIO DI MICROBIOLOGIA.

   

Come abbiamo già visto, la sterilizzazione si ottiene tramite un procedimento che conta diverse fasi.

Il trattamento in autoclave rappresenta solo l’anello finale di questo metodo, non assolutamente sufficiente, da solo, a garantire l’efficacia del processo: lo sporco, i residui di lavorazione o il materiale indesiderabile presenti sugli strumenti potrebbero fare da schermo all’azione del vapore caldo e impedirebbero pertanto la realizzazione del ciclo di sterilizzazione.

  

Cosa è necessario fare quindi, prima di mettere in autoclave gli strumenti?

  

  1. Decontaminare: per ridurre la carica batterica, quella virale e la presenza di eventuali spore.
  2. Sanificare: procedendo al lavaggio degli strumenti.

    

La decontaminazione può essere ottenuta con l’uso di disinfettanti o ricorrendo a trattamenti fisici (come ad esempio l’esposizione ai raggi UV o al calore) mentre il lavaggio può essere realizzato sia manualmente che automaticamente.

La termodisinfezione si inserisce esattamente in questa fase iniziale. Consente infatti di realizzare in un’unica procedura tutte le operazioni appena menzionate e che sono propedeutiche alla sterilizzazione in autoclave.

  

Come si realizza un lavaggio con il termodisinfettore?

  

Il processo può essere suddiviso in fasi: prelavaggio, lavaggio-disinfezione, risciacquo e asciugatura.

  

  1. Prelavaggio: gli strumenti vengono sciacquati con acqua fredda, per prevenire la coagulazione dei residui proteici presenti sullo strumento.
  2. Lavaggio: si realizza con acqua calda e detergenti alcalino-enzimatici. In questa fase gli strumenti vengono sottoposti a un trattamento termico che risponde ad una combinazione variabile di temperatura e tempo che permetta di raggiungere il valore A0 (A con zero), secondo quanto indicato nella norma EN15883.[1]
  3. Risciacquo: in questa fase, per eliminare le opacità dagli strumenti, viene utilizzato un prodotto acido con ph basso (in genere acido citrico o fosforico) dopodiché si procede al risciacquo finale.
  4. Asciugatura: è una fase molto importante. La corretta essiccazione degli strumenti, sia in esterno che in interno, permette di preservarli da possibili danni come deterioramento, ossidazione, corrosione.

    

Cosa è possibile sanificare con il termodisinfettore?

    

Genericamente, serve trattare tutti gli oggetti riutilizzabili che necessitino di un lavaggio ad alto standard di igiene.

In ambito medico-sanitario le destinazioni d’uso sono numerose e possono variare in base alle diverse specializzazioni: strumenti oftalmologici, otorinolaringoiatrici, ginecologici, dentistici, podologici, per la chirurgia mininvasiva, per le anestesie, bacinelle reniformi, biberon, tettarelle, tiralatte, recipienti vari e in alcuni casi anche gli zoccoli sanitari.

  

Quali sono in definitiva i concreti vantaggi della termodisinfezione?

  

  • IL TEMPO: consente di effettuare, in un unico trattamento, tutte le procedure relative a decontaminazione, lavaggio e disinfezione.

Rispetto ai trattamenti in vasca ad ultrasuoni, seppur di pari durata, il risparmio di tempo è evidente: in un solo carico sarà infatti possibile trattare un elevato numero di strumenti alla volta e tra un ciclo e l’altro non saranno necessarie pause. Il vantaggio è ancora più evidente se lo confrontiamo con le procedure manuali. 

  

  • EFFICACIA ED EFFICIENZA: studi recenti dimostrano che l’uso corretto del termodisinfettore consente di ridurre il rischio di trasmissione di organismi patogeni del 99.9 %.  Considerando l’eventualità di un errore di sterilizzazione, o la possibilità di un malfunzionamento dell’autoclave, risulta evidente che il ruolo della termodisinfezione è di cruciale importanza.

L’efficacia del lavaggio è la migliore fra tutte le possibili opzioni e consente di trattare anche tutti quegli strumenti che, per le loro caratteristiche, non possono essere inseriti in vasca a ultrasuoni. [2]

  

L’efficienza del termodisinfettore può dipendere dalle peculiarità di ciascun modello, tuttavia ci sono accorgimenti che potrebbero essere universalmente efficaci, come l’impiego di cassette tipo IMS, utili per incrementare il numero di strumenti da trattare, ottimizzando lo spazio del carico. Inoltre, il perfetto dosaggio dei detergenti consente di operare una pulizia in totale sicurezza, evitando il rischio di errori e prevenendo il deterioramento degli strumenti.

  

Altro indiscusso vantaggio è legato alla funzione di asciugatura attiva: gli strumenti potranno essere imbustati immediatamente per essere messi in autoclave senza correre il rischio che l’umidità residua possa causare danni durante la fase di sterilizzazione (favorendo l’ossidazione).

ATTENZIONE! per evitare che il vapore si formi nuovamente è necessario togliere gli strumenti appena terminato il ciclo di termodisinfezione e provvedere all'imbustamento. Qualora il carico permanesse all'interno della camera di lavaggio oltre i 10/15 minuti dal termine del ciclo di asciugatura, l'ambiente potrebbe caricarsi nuovamente di umidità e questa potrebbe penetrare all'interno degli strumenti, tornando a causare tutti i problemi che l'asciugatura avrebbe prevenuto.

  

  • CONTROLLO  E TRACCIABILITÀ DELLE PROCEDURE: usare un termodisinfettore significa avere la possibilità di monitorare, verificare e documentare tutti i parametri di processo. Questo aspetto è determinante per conseguire procedure di decontaminazione standardizzate, riproducibili e quindi SICURE.

     

  • ECONOMICITÀ: sia in termini di tempo che di costi.

Tempo: come abbiamo già visto, eliminando tutti i processi manuali e accorpando tutte le procedure che precedono la sterilizzazione, l’operatore potrà sfruttare questo tempo per dedicarsi ad altre attività.

Costi: rispetto al lavaggio in vasca ad ultrasuoni, e ancor più rispetto a quello manuale, è possibile ridurre i costi relativi ai consumi di acqua, energia elettrica e prodotti detergenti. A questo si aggiunge anche l’eliminazione dei costi necessari allo smaltimento dei liquidi (cod.CER 18006), altresì indispensabili in caso di lavaggio manuale e semi automatico.

  

  • SICUREZZA: Come abbiamo già visto, tra i metodi disponibili, la termodisinfezione è quello più efficiente ed efficace: la completa meccanizzazione della procedura garantisce l’assenza di potenziali errori umani dovuti a distrazione o inaccuratezza. Inoltre, il ridotto tempo di contatto con gli strumenti e l’eliminazione delle procedure manuali riduce drasticamente il rischio di ferite da taglio e/o puntura per tutto il personale operatore. 

    

Conclusioni:

   

L’acquisto di un termodisinfettore rappresenta senza dubbio un investimento di tipo economico non trascurabile, tuttavia a guadagnarne saranno senza dubbio sia il paziente che lo studio medico. Il beneficio primario è rappresentato dalla tutela della salute sia del personale dello studio che del paziente, tuttavia non sono da trascurare anche i vantaggi economici. È infatti possibile stimare che già a 12 mesi dall’acquisto, facendo un uso assiduo del termodisinfettore, si possa raggiungere un ROI (return of investement) del 25 % e un risparmio dei costi vivi del 15%.

  

Se sei interessato al tema della sterilizzazione consulta il nostro articolo "il processo di sterilizzazione"

    

  

  


[1]   La Norma EN15883 “Apparecchi di lavaggio e disinfezione” individua A0 = 600 come valore minimo per poter eseguire un ciclo di disinfezione. Tuttavia viene anche indicato che i termodisinfettori devono raggiungere un valore non inferiore a   A0 = 3000. È opinione condivisa che uno strumento che dovrà essere sterilizzato dopo la termodisinfezione possa essere sottoposto al trattamento con A0 = 600, mentre gli strumenti critici o non necessariamente destinati alla sterilizzazione devono subire un trattamento al valore minimo di A0 = 3000. In ogni caso, quando possibile, la termodisinfezione con valore A0 = 3000 è sempre preferibile.   La formula di calcolo è A0 = Ʃ10(t-80)/zΔt.

[2] Il lavaggio in vasca a ultrasuoni è un sistema piuttosto diffuso negli studi odontoiatrici in quanto consente di effettuare una pulizia profonda degli strumenti, eliminando anche i residui più resistenti (resina, cementi, gesso) e in punti difficilmente raggiungibili con il lavaggio manuale. La potenza delle onde ultrasonore non è però adeguata al trattamento dei manipoli, dei contrangoli e delle turbine perché andrebbe a danneggiare tutti i piccoli e delicati ingranaggi interni degli strumenti e anche i cuscinetti del rotore.


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